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eNews
n°52

Aprile 2014

 
 
 
 

 

 
 

 Europee: femminile, plurale

Come tutti sappiamo, il 25 maggio l’Italia sarà chiamata a eleggere i suoi rappresentanti al Parlamento europeo. I seggi sono 73 e vengono assegnati sulla base di un sistema proporzionale con soglia di sbarramento del 4%. E’ prevista la possibilità di esprimere da 1 a 3 preferenze e il territorio è diviso in 5 circoscrizioni elettorali: Nord-ovest, Nord-est, Centro, Sud, Isole.

In settimana abbiamo approvato definitivamente la legge per l’elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia in materia di garanzie per la rappresentanza di genere, ovvero le norme finalizzate a rafforzare la rappresentanza di genere, similmente a quanto prevede la normativa introdotta nel 2012 per le elezioni dei consigli comunali.

Cosa significa? Il provvedimento non introduce un sistema di quote, ma lascia libero l'elettore di scegliere le referenze tra un uomo e una donna dando una nuova chance di ridurre la diseguaglianza di genere. E se avete fatto caso alle notizie riportate dai mass media, il Pd ha già scelto di dare spazio alla rappresentanza femminile nella composizione delle liste per le elezioni europee: è stato, infatti, deciso di candidare 5 donne come capolista nelle rispettive circoscrizioni.

 

Non solo per Roma

Dopo avere votato la questione di fiducia posta dal Governo, per scongiurare l’ostruzionismo delle opposizioni, e aver svolto l’esame degli ordini del giorno e dei numerosi emendamenti, giovedì scorso alla Camera abbiamo approvato il disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 16 del 2014 sulle “Disposizioni urgenti in materia di finanza locale, nonché misure volte a garantire la funzionalità dei servizi svolti nelle istituzioni scolastiche”. Ora il provvedimento è passato all’esame del senato.

Il decreto detto degli Enti locali contiene importanti e non rinviabili misure, alcune delle quali a favore di Roma Capitale, ovvero quelle tese a consentire alla città di superare una fase di emergenza ereditata dalla passata gestione. Le opposizioni lo hanno ribattezzato “Salva Roma” per questo motivo, ma il Pd ci ha tenuto a sottolineare che si tratta di un'operazione a impatto zero sui saldi di finanza pubblica. Non è cioè una regalia perché le risorse in discussione derivano, in massima parte, da entrate già pagate dai romani attraverso l'addizionale Irpef. E l’amministrazione Marino si sta già adoperando per un piano di rientro.

Tra le altre novità, vi è la possibilità di aumento della Tasi dello 0,8 per mille, ma solo a condizione che vengano finanziate detrazioni in grado di riprodurre la stessa geografia delle esenzioni totali e parziali della prima casa proprie dell’Imu. E spiego meglio: questa misura consente di esentare dal pagamento il 25% delle famiglie italiane che hanno come prima casa una unità immobiliare di valore catastale abbastanza basso da rientrare in quelle che furono esentate nel 2012 dall'Imu.

Altra misure importanti del decreto legge riguardano la gestione delle finanze dei Comuni, i piani di riequilibrio strutturale delle città in cosiddetto pre-dissesto e norme per l'edilizia scolastica.

 

Bel Paese, tanti vini

Nei giorni scorsi ho partecipato a un convegno sul vino e le tematiche connesse alla vitivinicoltura, organizzato in occasione di Vinitaly. Sono rimasto molto colpito dalla grande varietà di vini che vengono prodotti in Italia,

a conferma che esiste un’agricoltura incentrata sulla propria tipicità e aziende vitivinicole che producono varietà diverse di vini all'interno della stessa azienda. Inoltre ogni regione si caratterizza per produzioni proprie.

Ho portato a casa l'immagine di un settore molto importante per il nostro Paese, sia per la produzione che va al consumo nazionale, ma gran parte per quello internazionale. Un ambito produttivo che è in espansione e che ha ancora margini per poter lavorare.

 

Più sicurezza nel piatto

Ho sottoscritto un’interrogazione a risposta in Commissione Agricoltura presentata dalla collega Colomba Mongiello, che da anni si batte per la sicurezza alimentare. Anche in questo nuovo documento, come parlamentari chiediamo al Ministro quali iniziative intenda intraprendere affinché in Italia si possano fornire ai consumatori i dati e le informazioni relative ai prodotti agroalimentari e alle materie prime alimentari importate, con particolare riferimento alla sicurezza alimentare, alla qualità e all’igiene degli alimenti. Vogliamo informazioni, poi, sul rispetto della sicurezza nelle fasi della produzione, al fine di garantire la tutela della salute dei cittadini.

L’interrogazione chiede inoltre al Ministro se non ritenga di attivarsi al fine di rendere immediatamente operativa l’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, affidandogli il ruolo di coordinamento di tutti gli interventi che attualmente fanno capo a vario titolo ai Ministeri delle Politiche agricole alimentari e forestali e della Salute e alle Regioni. L’obiettivo è sempre quello di offrire garanzie ai consumatori e tutelare la nostra industria agroalimentare.

 Paolo Cova

   
 
 
 
 

www.paolocova.it